Questo blog è nato nel febbraio 2008 per offrire a tutti NOI DI LEIVI uno spazio dove confrontarsi e far emergere spunti di riflessione sulla vita politica del comune ed in particolare sui temi della tutela ambiente, risparmio energetico e innovazione tecnologica, argomenti di cui mi sono occupato personalmente dal giugno 2009 al maggio 2014, quando venni eletto nella nuova amministrazione comunale e delegato dal sindaco come assessore all'ambiente e all'innovazione tecnologica.
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martedì 17 aprile 2012

La casa del popolo in consiglio comunale


La casa del Popolo di Leivi
Nell'ultimo consiglio comunale, io e trabucco Mario ci siamo resi promotori di una mozione volta ad approvare l'indirizzo politico di giungere ad una convenzione con la Parrocchia di San Rufino, quale proprietaria dell'immobile denominato Casa del Popolo, proprio per il recupero a fini sociali dello steso antico fabbricato. Si tratta di un edificio edificato negli anni 20 mediante il lavoro gratuito di molti leivesi. Ha ospitato fino al 1958 manifestazioni teatrali e musicali. Rappresenta perciò un valore testimoniale e sociale per l’intera popolazione leivese.

Una volta tanto sono uscito deluso dalla seduta del consiglio comunale. Deluso dalle sterili polemiche fini a se stesse di alcuni consiglieri che si sono tradotte in 4 astensioni (Moresco, Sanguineti, Solari Angelo e Solari Silvia) e un contrario (Oneto).
E' sterile dire che bisognava prima fare la convenzione e che doveva essere la parrocchia a fare il primo passo.
La Parrocchia nella manifestazione d'interesse ad una nostra nota scritta, senza la quale non aveva senso presentare la mozione, rimanda ad una convenzione. A nostro parere e' corretto e  proprio per redigerla, la convenzione, andava prima presentata la mozione!
Votare la mozione non significava legittimare alcun impegno ad esborsi in progetti o opere. La mozione non diceva questo, lo abbiamo sottolineato anche verbalmente ed eravamo disposti a scriverlo in maniera più chiara anche nella delibera. Ma niente. Nessuna apertura. Astensione. Che poi cosa significa?
Capisco di più un voto contrario a quel punto. Ma la motivazione, espressa dal'ex sindaco Oneto, della paura di ripetere gli errori passati no. Dagli errori si deve imparare certo. In questo caso si tratta di non ripeterli. Facendo giust'appunto una convenzione per chiarire competenze, disponibilità e uso dell'immobile. Solo dopo si deciderà se e come trovare e spendere eventuali soldi pubblici. Un passo alla volta. Tendendo la mano e non aspettando che siano sempre gli altri a farsi avanti. Perché senza questo si resta nell'immobilismo e nella chiusura del proprio orticello.

Un ultimo appunto sull'invito del consigliere Solari Angelo di utilizzare l'ultimo progetto approvato dalla giunta comunale il 13/12/2002. Io l'ho trovato negli archivi comunali. Progetto da 1 milione e 300 mila euro(!) con demolizione del fabbricato, ricostruzione con un solo piano e parcheggio sulla copertura più varie sistemazioni esterne. 
Beh, l'idea e' diametralmente opposta. Innanzitutto nel paese si sono fatti avanti professionisti che, gratuitamente, potrebbero revisionare un progetto di massima utile per la ricerca di fondi. E poi il recupero Edilizio, sia l'amministrazione comunale (la delibera e' stata democraticamente approvata!) che la Parrocchia lo intendono con uno spirito affine a quello che ha mosso tutti i volontari di Leivi che, nel periodo a cavallo fra le due guerre mondiali, hanno dedicato energie e tanto proprio tempo per realizzare un fabbricato sobrio ed essenziale, che potesse essere proprio "del popolo".