Finalmente Leivi tornerà ad avere un suo frantoio. Proprio sotto la scuola materna dove, forse, potrebbe sorgere il nuovo polo scolastico comunale.
Allora perchè non pensare di progettare l'impianto di riscaldamento, per essere alimentato da una caldaia a biomassa. Magari utilizzando lo scarto della lavorazione delle olive: il nocciolino doliva! Non è fantascienza. Esiste la tecnologia per farlo.
E allora avremmo un esempio di filiera del calore perfetta.
Il paese dell'olio che scalda gli ambienti della propria scuola comunale con lo scarto delle proprie olive e delle potature delle piante stesse. Il chè siginifica anche zero inquinamento e zero costi. Ed esistono pure gli incentivi!
martedì 3 giugno 2008
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